Rocco Trimboli, 45 anni, uno fra i cento latitanti considerati più pericolosi è stato arrestato questa mattina dai Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros in una casa nei pressi di Casignana. Latitante da due anni era protetto presso una coppia di insospettabili anziani, che sono stati denunciati per favoreggiamento.
Il cerchio attorno al latitante si è stretto negli ultimi giorni quando i Carabinieri hanno notato movimenti sospetti di affiliati alle “‘ndrine”, cosa che ha dato un’accelerazione alle indagini. Nella notte poi è scattata l’operazione con l’ausilio anche di elicotteri dell’Arma. Trimboli, sorpreso nel sonno non ha opposto resistenza.
Due le operazioni in passato che lo hanno visto coinvolto: nel 2001 l’operazione “Riace” condotta contro le cosche della zona jonica calabrese, la seconda “Minotauro” condotta in Piemonte e che aveva portato a un altro arresto del boss, insieme ad altri 150 affiliati tutti coinvolti a vario titolo nel connubio politica-ndrangheta.
Prese in mano le redini della famiglia, dopo gli omicidi dei suoi due fratelli, negli anni ’90 Rocco Trimboli è considerato uomo di riferimento nella gestione del narcotraffico internazionale. Gli arresti precedenti erano però stati vanificati poi dalla decorrenza dei termini di custodia cautelare, motivo alla base delle precedenti scarcerazioni.
Oggi il nuovo arresto, Trimboli non aveva armi con sé, questa volta non si trovava in un bunker.
Luigi Asero